Uri Caine è uno degli "architetti" più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista, che compone in modo originale ripartendo dal passato prossimo del grande jazz, da quello più remoto della musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura, humour.
Il suo jazz è una miscela di musica classica, rock ed elettronica.
Cresciuto a Philadelphia, dai 12 ai 16 anni studia con il brillante e sottovalutato pianista francese Bernard Peiffer, che mentre gli insegna composizione lo spinge a rielaborare i pezzi con un approccio che si rivela basilare nello sviluppo non solo della tecnica del giovane allievo ma della teoria jazzistica.
Quando si iscrive all’Università è già protagonista della scena jazzistica della sua città: suona nei jazz club, entrando in contatto con i grandi maestri che visitano Philadelphia e continua a perfezionarsi fra corsi di musicologia e di letteratura.
Trasferitosi a New York, inizia la sua carriera come solista. Nel 1992 incide il suo primo disco, Sphere Music.
Nel 2003 è direttore di una memorabile edizione della Biennale di Venezia dove debutta con The Othello Syndrome, un lavoro di variazioni liberamente tratte dalla partitura di Giuseppe Verdi che dà origine alla registrazione di Winter and Winter nominata ai Grammy Awards di Los Angeles come migliore album di musica classica/crossover del 2008 e premio Echo Klassik 2009.
Tra i suoi progetti più significativi degli ultimi 10 anni, ricordiamo una composizione sugli orrori della guerra, commissionatagli dal Festival di Granada, un’opera musicale ispirata alle opere di Goya; il duo con John Zorn al Vicenza Jazz Festival, una tournée delle Variazioni Diabelli con l’Orchestra Regionale Toscana e l’Orchestra Toscanini, Berio Project, commissionato dal Ravenna Festival in collaborazione con Tempo Reale, la prima esecuzione del programma Wagner e Venezia (titolo dell’album di Winter & Winter, registrato dal vivo a Venezia nel 1997) presso il Festival tedesco di Potsdam, programma che è stato replicato al festival di Ravello, una commissione per Suoni delle Dolomiti per orchestra d’archi e pianoforte, una nuova composizione con il Quartetto Arditti, dal titolo Twelve Caprices e Moonsongs, scritto per celebrare i 100 anni della prima esecuzione del Pierrot Lunaire di Schoenberg, eseguito al Konzerthaus di Vienna e al Teatro Comunale di Modena nel 2013, con la partecipazione della cantante Cristina Zavalloni e nel 2015 il duo con Mario Brunello, su musiche di Bach.
La sua discografia, ampia e ricca di opere importanti, alcune riconosciute come pietre miliari, viene indicata come snodo fondamentale della storia musicale contemporanea. Sonic Boom, duo con Han Bennink, Rhapsody in Blue con la sua ensemble di New York e Callithump sono i titoli delle incisioni più recenti.
Atteso il suo ritorno al festival di Ravello e al festival di Stresa nell’estate 2015, con la sua ensemble storica, con un programma dedicato al mondo di Gershwin.
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