Elena Matteucci pianoforte
Sebastian Zagame violino
PROGRAMMA
Johannes Brahms — Sonata per violino e pianoforte n. 3 in re minore, op. 108
Gabriel Fauré — Après un rêve (versione per violino e pianoforte)
Claude Debussy — Sonata per violino e pianoforte (Sol min., 1917)
Camille Saint-Saëns — Introduzione e Rondo capriccioso, Op. 28
Michelangelo Palmacci — Chasing the Path (2025)
Maurice Ravel — Tzigane (rhapsodie de concert)
Johannes Brahms — Sonata per violino e pianoforte n. 3 in re minore, op. 108
Ultima delle sonate per violino di Brahms, l’Op.108 è un’opera densa e drammatica che coniuga lirismo espanso e tensione ritmica. In quattro movimenti si alternano frasi cantabili sottilmente intrecciate al pianoforte e passaggi di grande energia: il risultato è una forma di intimità intensa e “monumentale” allo stesso tempo, che mostra il Brahms maturo alla ricerca di equilibrio fra impulso romantico e rigore costruttivo.
Gabriel Fauré — Après un rêve (versione per violino e pianoforte)
Nato come mélodie per voce e pianoforte, Après un rêve è diventato subito un piccolo miracolo di semplicità espressiva: una melodia densa di sospiri e desiderio, che al violino conserva la qualità di un monologo interiore. Brevità e raffinatezza armonica fanno di questo pezzo un momento di intima sospensione nel programma — un “sogno” sonoro che prepara l’orecchio alle sfumature successive.
Claude Debussy — Sonata per violino e pianoforte (Sol min., 1917)
Scritta negli anni della Prima guerra mondiale e ultima sonata cameristica completata da Debussy, questa pagina è un testamento di essenzialità poetica: tre movimenti che privilegiano il colore e il timbro, il dialogo trasparente tra i due strumenti e una forma che sembra procedere per lampi di immagine più che per tradizionali sviluppi tematici.
La Sonata racchiude una malinconia sospesa e una chiarezza timbrica che la rendono unica nel repertorio novecentesco.
Camille Saint-Saëns — Introduzione e Rondo capriccioso, Op. 28
Scritto nel primo periodo maturo di Saint-Saëns e dedicato al giovane Pablo de Sarasate, l’Introduzione e Rondo capriccioso alterna una cantabilità raffinata a un rondò di brillantezza spigliata.
È un pezzo che mette in luce la grazia francese e la brillantezza tecnica del violinista: l'introduzione dischiude una linea dolente, il rondò risponde con verve e brillantezza, ideale per il dialogo fra eloquenza melodica e virtuosismo.
Interessante ricordare come la versione pianistica dell'accompagnamento orchestrale sia stata realizzata da George Bizet.
Michelangelo Palmacci — Chasing the Path (2025)
Composizione contemporanea che si inserisce nel programma come specchio del nostro tempo: Chasing the Path affida al violino un ruolo di voce narrante che percorre temi in trasformazione, sovrapposizioni ritmiche e risonanze armoniche moderne. Pensata per il duo violino-pianoforte e presentata nel 2025, l’opera crea un ponte fra memorie del repertorio e linguaggi attuali, offrendo contrasto e continuità con le pagine storiche del concerto
Maurice Ravel — Tzigane (rhapsodie de concert)
Brano di rara foggia virtuosistica e di grande impatto scenico, Tzigane è stato scritto da Ravel nel 1924 e dedicato alla violinista Jelly d’Arányi. Partendo da una lunga cadenza quasi improvvisativa, la pagina evolve in un rondò sfavillante che richiama, in chiave personale, atmosfere «gitane» filtrate dalla tavolozza timbrica francese: una chiusura travolgente che coniuga lirismo, acrobazia tecnica e colore orchestrale anche nella versione per pianoforte.
BIO
Elena Matteucci è stata allieva di Fausto Di Cesare al Conservatorio S. Cecilia a Roma dove si è diplomata col massimo dei voti e la lode con Riccardo Brengola. Ha inoltre studiato con Vincenzo Vitale a Napoli. Diploma d’Onore e Premio Peterlongo all’Accademia Chigiana di Siena, fa parte del Quartetto Michelangelo, con il quale ha vinto il Concorso Internazionale di Ilzach in Francia e il prestigioso Premio Michelangelo. Il Quartetto ha registrato per la Nuova Era, e, per la casa discografica Chandos, un disco dedicato a Robert Schumann, inciso con il fortepiano. È stata più volte invitata da Robert Mc Duffie, fondatore del Rome Chamber Music Festival.
Ha collaborato con prestigiose istituzioni, festival nazionali e internazionali e fatto tournée in Europa, America del Sud e in Cina. Ha suonato più volte ne “I concerti del Quirinale” a Roma trasmessi in diretta nazionale ed europea da RAI-Radio3. Di recente ha tenuto corsi di perfezionamento e concerti in Irlanda, in Lituania, in Olanda e in Portogallo. E’ titolare della cattedra di Pianoforte e del biennio sperimentale di Pianoforte e Musica da Camera al Conservatorio “A.Casella” dell’Aquila.
Sebastian Zagame, nato a Roma nel 2000, ha iniziato lo studio del violino a 3 anni. A 5 anni era il più giovane violinista della Juniorchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Ha conseguito a 16 anni il Diploma in Violino al Conservatorio di Santa Cecilia con lode, completando poi la laurea specialistica con menzione d’onore e studiando con maestri come Pavel Berman e Salvatore Accardo. Ha collaborato con orchestre di rilievo internazionale, incluse la Sinfonica di Basilea, l’Orchestra di Santa Cecilia e l’Estonian Festival Orchestra, esibendosi come solista e spalla. Ha suonato sotto la direzione di grandi maestri come Paavo Järvi ed Esa-Pekka Salonen e registrato CD per la Da Vinci Records e la Zenekápolna. Vincitore di premi come il “Vittorio Andretta” e il “Dinu Lipatti”, è stato lodato dal Corriere della Sera per il suo talento e suona un prezioso violino Carlo de’ Barbieri del 1942, affidatogli dalla Fondazione Monzino.
In collaborazione con Comune di Trevignano Romano e Associazione Trevignano Proms