L’oratorio di Scarlatti come ispirazione per una rappresentazione
Susanna Coppotelli Giuditta
Roberto Manuel Zangari Oloferne
Marta Pacifici Nutrice
Azioni Coreografiche a cura di Aurelio Gatti
Voce narrante di Giulia Gallone
Ensemble Vocale e Strumentale CAPPELLA MUSICALE di VILLA MEDICI
Sara Mazzanti, Iuliia Petrochenko soprani
Margherita Scaramuzzino, Federico Mauro Marcucci contralti
Andrea Martucci, Igor Perovic tenori
Marco Ciardo, Furio Zanasi bassi
Toki Takahashi, Lola Ottone violini
Antonio Mostacci, Severine Ballon violoncelli
Fabio Marconetti organo
Gabriella Resche clavicembalo
Riccardo Martinini direzione
Musiche di Severine Ballon, Giacinto Scelsi, Alessandro Scarlatti
Le celebrazioni in occasione del trecentenario della morte di Alessando Scarlatti sono l’occasione per una nuova esecuzione dell'Oratorio La Giuditta detta “di Cambridge” a cura della Cappella Musicale di Villa Medici.
Giuditta che decapita Oloferne è diventata nel tempo un personaggio simbolico della ribellione femminile contro l’oppressione, capace di farci riflettere sulle dinamiche più tragiche del potere maschile nei confronti delle donne.
Opere di artisti come Vasari, Caravaggio, Artemisia Gentileschi, Rubens, fino a Klimt, tornano immediatamente alle nostre memorie con la loro forza e drammaticità, ma la figura di Giuditta è stata richiamata nel tempo anche da opere letterarie e musicali. Ne è prova questo libretto scritto con sapiente gusto teatrale da Antonio Ottoboni nel 1690 e musicato dal giovane Scarlatti.
Oggi, con questa esecuzione, la Cappella Musicale di Villa Medici intende ampliare le possibilità narrative dell’Oratorio originale, rendendolo parte di uno spettacolo nuovo. La funzione del Coro e dei danzatori nelle antiche Tragedie sono risolte qui con linguaggi contemporanei, così da permettere alla “Storia di Giuditta” di continuare a parlarci nel presente.


