Omaggio a Gabriel Fauré
Programma
G. Fauré
Mazurka op. 32
C. Debussy
Images I
- Reflets dans l’eau
- Hommage a Rameau
- Mouvement
G. Fauré
Barcarola n. 9, op. 101
A. Scriabin
Sonata n. 6, op. 62
G. Fauré
Tema e variazioni op. 73
“…cos’è la musica? Cosa sto traducendo? Quali sentimenti? Come posso esprimere qualcosa che io stesso fatico a comprendere?…”
In questa citazione tratta da una lettera privata di Gabriel Fauré e riportata dalla pianista Marguerite Long è racchiuso il profondo significato della cultura europea a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Ormai prossimo al tramonto, lo slancio eroico e drammatico del Romanticismo cedeva gradualmente spazio ad altre esigenze emotive: la malinconia del passato, l’incertezza del futuro e lo spaesamento del presente.
Parigi diventa il centro europeo di questo cambiamento e Fauré, in quanto direttore del Conservatoire, ne diventa un emblema.
Claude Debussy e Alexander Scriabin gravitarono entrambi intorno alla capitale francese e grazie al suo influsso plasmarono i loro stili: Debussy rivolgendo il suo interesse verso il mondo quotidiano e la “pittura sonora” (Images, Estampes, i Préludes) mentre Scriabin alzando il suo sguardo al cielo e abbracciando il misticismo nelle Sonate e nei Poèmes.
In collaborazione con Ass. Cult. Karl Jenkins