INTERNATIONAL OPERA CHOIR
Teatro de’ Servi - ROMA
10.11.2024 ore 11.00
https://teatroservi.vivaticket.it/it/event/co-international-opera-choir-vita-di-boheme/239349?id_show=239349
VITA DI BOHÈME

Omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della morte

International Opera Choir , Coro e Solisti

Miriana Colagiovanni, Mimì
Francesca De Blasi, Musetta
Aldo Sartori, Rodolfo
Daniele Adriani, Marcello
Vittorio Di Pietro, Schaunard
Daniele Gabrieli, Colline

Giovanni Mirabile, Maestro del coro
Luca Oddo, Maestro al pianoforte
Gea Garatti Ansini, Direzione artistica

 

Un omaggio musicale a Giacomo Puccini nel centenario della sua morte, con una delle sue opere più amate: La Bohème, tratta dal romanzo “Vita di Bohème” di Henry Murger. Puccini vi lavorò alacremente per due anni, dal 1893 al 1895, e si sa che gli amici a lui più cari, i primi a sentirne le note conclusive, profetizzarono: «Questa pagina ti renderà immortale». E in effetti non avevano torto: sono passati 100 anni dalla morte del Maestro, ma la sua Mimì continua a far commuovere spettatori di tutto il mondo.

Certo, i tempi sono cambiati: al giorno d’oggi ci risulta difficile immaginare una soffitta in pieno centro a Parigi come un luogo povero, rifugio di studenti, o sentire il chiasso dei venditori la vigilia di Natale, coperto dalle urla del giocattolaio Parpignol. Tutta la storia di Bohème sembra uscita da una palla di neve un po' naïf, in cui due ragazzi si innamorano a lume di candela; eppure, grazie alla musica, è possibile far risuonare empaticamente anche i loro sentimenti “virtuali” con i nostri sentimenti reali, superando il tempo e lo spazio, anche in assenza di scenografie, costumi e di ogni altro attributo esteriore.

Così la storia, i sentimenti, le amicizie, gli amori superano il tempo e lo spazio, oggettivizzati nelle sublimi note del Nostro; e ancora oggi possiamo godere appieno delle sue melodie intense e passionali, anche in contesti non tradizionali. Ed è proprio questo l’intento del progetto portato avanti dagli artisti dell’International Opera Choir, che ci proporranno in versione concertistica i numeri principali dell’opera; le voci dei solisti saranno i giovani protagonisti del progetto Opera Lab Edu: Miriana Colagiovanni (Mimì), Francesca De Blasi (Musetta), Aldo Sartori (Rodolfo), Daniele Adriani (Marcello), Vittorio Di Pietro (Schaunard), Daniele Gabrieli (Colline).

Solisti e coro verranno accompagnati al pianoforte dal M° Luca Oddo.

La direzione musicale e la guida all'ascolto saranno curate dal M° Giovanni Mirabile.

La direzione artistica del progetto è del M° Gea Garatti Ansini.

Tra i brani che verranno eseguiti, le celebri arie Che gelida manina, Sì, mi chiamano Mimì, il Valzer di Musetta, Vecchia zimarra, ma anche i cori scintillanti del Quartier latino (Aranci, ninnoli… il tambur maggior) o quelli suggestivi della Barriera d’Enfer con le le sue atmosfere notturne.

Certo, si sa, questa vicenda non ha quello che oggi si chiamerebbe un happy ending, ma la creazione artistica è così sublime che – come giustamente ha notato il critico musicale John Snelson in un programma di sala presso il Covent Garden – quasi ci si riscopre a provare paradossalmente una sorta di «senso di colpa nel godere di questa musica: Puccini ci induce a sperare che la sofferenza palese provata dal personaggio si protragga». La musica sublima tutto ciò che ci potrebbe essere di negativo, in una catarsi nella quale alla fine si esce dal teatro un po' commossi, un po' felici.

Lo spettacolo si concluderà con un brano dedicato a Puccini del compositore Massimiliano Amici, che così lo descrive

Vere, per coro e pianoforte, prende il titolo dall’elemento comune dei due poemi Giosuè Carducci che formano il breve set: Primo Vere e Vere Novo. Queste poesie sono state pubblicate per la prima volta nella raccolta Odi Barbare (1877). Il pezzo si riallaccia alle celebrazioni per la ricorrenza del centenario dalla scomparsa del M°Puccini, elaborando un tema a lui caro in Bohème, quello della primavera. Le poesie elaborano il tema dell’emersione della natura dal sonno invernale, nello spazio liminale e delicato della prima fioritura. Come Mimì, i fiori appena sbocciati si volgono al sole e delicatamente gustano i primi momenti di sgelo. Il poeta, nel frattempo, si rivolge a una donna ideale, la cui purezza ritratta da Carducci ricorda aspetti della ‘donna pucciniana’. La composizione offre una riflessione musicale dell’associazione tra primavera e purezza, mediata dalla descrizione di un primevo desiderio che Carducci esprime per ben tre volte consecutivamente in Vere Novo: – O Primavera, Vieni! – “

 

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