ROMA 03 FEBBRAIO/23 DICEMBRE 2024
LUCIA MASCINO | STEFANO FRESI
Casa del Jazz
03.07.2023
https://www.ticketone.it/event/stefano-fresi-lucia-mascino-casa-del-jazz-17023787/
GIOVANNIN SENZA PAURA

Reading musicale da una selezione delle “Fiabe Italiane” di Italo Calvino

Lucia Mascino, voce narrante femminile
Stefano Fresi, voce narrante maschile

 

Massimo Mercelli, flauto
Maria Cecilia Berioli, violoncello
Giacomo Vezzani, live electronics, sound engineer


Drammaturgia sonora Giacomo Vezzani

Per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino (1923 – 2023) si è pensato di portare in scena alcune delle celeberrime “Fiabe Italiane” dello scrittore.

A fine anni ‘50 Giulio Einaudi affida a Calvino un’impresa pazzesca: riportare dal dialetto nel suo italiano immaginifico alcune delle più belle fiabe regionali italiane dalle Alpi alla Sicilia. Calvino si buttò con entusiasmo in quel progetto, e l’opera divenne comprensibilmente un must della letteratura italiana del Novecento, per l’infanzia ma non solo. Infatti sono storie iconiche che non hanno età, dall’immutato fascino, dirette a grandi e piccini, bambini ed adulti.

Delle oltre duecento fiabe che Calvino ha trascritto è stata operata una selezione, scegliendo tra le più o meno note, che danno prova della ricchezza e potenza emozionale di questo ricco patrimonio popolare, e che ci riporta e fa riscoprire le nostre radici più profonde, da nord a sud.
Per interpretare questi piccoli capolavori sono stati scelti due degli attori italiani più amati e seguiti dal grande pubblico, Stefano Fresi e Lucia Mascino, perfetti come physque du rôle, che narrano le favole a due voci in un continuo, divertente e spiazzante scambio di ruoli e situazioni, senza mai discostarsi dagli originali testi di Calvino. Tra le favole raccontate citiamo L'orco con le penne, Giovannin senza paura, Cecino e il bue, Il principe che si sposò una rana, Le nozze d'una regina e d'un brigante.

La drammaturgia musicale che accompagnerà il percorso narrativo è creata ad hoc come interazione al testo: i suoni commentano mirabilmente gli stati d’animo di tutti i protagonisti, dialogando con la parte recitata. La musica interpretata da Massimo Mercelli al flauto e Cecilia Berioli, violoncello, sarà un mix di musica applicata (live electronics) e musica dal vivo, ed è un’opera originale di Giacomo Vezzani, uno dei nostri autori di musica per il teatro più apprezzati in Italia e all’estero.

“Ogni poco mi pareva che nella scatola magica che avevo aperto, la perduta logica che governa il mondo delle fiabe si fosse scatenata, ritornando a dominare sulla terra.
Ora che il libro è finito, posso dire che non è stata un’allucinazione, una sorta di malattia professionale. E’ stata piuttosto una conferma di qualcosa che già sapevo in partenza, quel qualcosa cui prima accennavo, quell’unica convinzione mia che mi spingeva al viaggio tra le fiabe, ed è che io credo questo:
le fiabe sono vere.
Sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine sino a noi;
sono il catalogo dei destini che possono darsi ad un uomo ed a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è il farsi d’un destino:
la giovinezza, dalla nascita che sovente porta con sé un auspicio o una condanna, al distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano.
Ed in questo sommario disegno tutto: la drastica divisione dei viventi in re e poveri, ma la loro parità sostanziale, la persecuzione dell’innocente e l suo riscatto come termini d’una dialettica interna ad ogni vita: l’amore incontrato prima di conoscerlo e poi subito sofferto come bene perduto;
la comune sorte di soggiacere ad incantesimi , cioè d’essere determinato da forze complesse e sconosciute, e lo sforzo per liberarsi ed autodeterminarsi inteso come un dovere elementare, il liberarsi liberando; la fedeltà ad un impegno e la purezza del cuore intese come virtù basilari che portano alla salvezza e al trionfo; la bellezza come segno di grazia, ma che può essere nascosta sotto le spoglie d‘umile bruttezza come un corpo di rana, e soprattutto la sostanza unitaria del tutto, uomini, bestie, piante, cose, l’infinita possibilità di metamorfosi di ciò che esiste.”

Italo Calvino (dall’ Introduzione di Italo Calvino alle “Fiabe Italiane”)

Produzione I Concerti nel Parco - Emilia Romagna Festival
Prima assoluta

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