Massimo Carlotto
Titino Carrara - il Testimone
Maurizio Camardi - sassofoni e duduk
Giorgio Gallione - regia
Un grande teatro civile dove il crudo racconto della penetrazione delle mafie nella nostra società fa da sfondo ad un appassionante ed inedito giallo del maestro del genere.
Toni è un pentito.
Lo scrittore Massimo Carlotto, colpito dalla sua storia, decide di trasformarlo nel personaggio di un romanzo. Tra i due inizia un dialogo, tra realtà e finzione, che si discosta dai soliti cliché sui collaboratori di giustizia e si avventura su territori inediti delle culture mafiose: la religione, il sesso, la musica, la televisione...
Toni racconta e si racconta giocando sull’ambiguità della sua figura. Traccia la nuova mappa dell’infiltrazione mafiosa nella società, rivendica passato e cultura d’appartenenza ma nel contempo deve giustificare la scelta del pentimento. Una scelta maturata nel complicato rapporto tra tradizione e modernità criminale che nasconde però una verità inconfessabile, svelata con un drammatico colpo di scena.
In questa pièce il male racconta se stesso, la sua complessità, le relazioni pericolose e morbose con una parte della società. Toni è esplicito nella sua relazione con la realtà: nasconde il volto, non quello che pensa.
Dall’altra parte lo scrittore incalza, argomenta, tenta di piegare il personaggio alla logica del romanzo, ma Toni resiste, non vuole rinunciare alla sua identità.
Sul palco, oltre a Toni interpretato da Titino Carrara e a Massimo Carlotto, il sassofonista Maurizio Camardi che ha composto le musiche originali dello spettacolo.
Prima a Roma - Produzione Teatro dell’Archivolto