Peppe Servillo - voce
Luigi De Maio - violino
Vincenzo Di Donna - violino
Gerardo Morrone - viola
Antonio Di Francia - violoncello
Il concerto è un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana da parte di un napoletano doc, una delle figure di riferimento insieme al fratello attore Tony della napolenità contemporanea.
L’incontro tra i Solis String Quartet e Peppe Servillo dà vita ad un inedito concerto dove l’arte e lo spessore di Peppe Servillo si fonde con la maestria e la visione degli archi del Solis. E rende questo evento unico nel suo genere, proponendo una lettura raffinata e popolare di un repertorio di classici che vanno da Raffaele Viviani ad E. A. Mario fino a Renato Carosone, si racconta una Napoli non oleografica bensì una città che è stata ed è a pieno titolo una autentica capitale culturale europea.
Questa formula e questa scelta artistica ben precisa, spoglia di tutti gli orpelli questi capolavori rendendoli assolutamente eleganti e raffinati senza perdere quella forza e quell’incisività che ne hanno decretato il successo mondiale.
Lo spettacolo ha avuto un suo prologo televisivo su Rai1 lo scorso gennaio 2012 in occasione del premio Giornalistico Amalfi Coast Media Award, riscuotendo un importante successo che ha fatto sì che si decidesse di proporlo nella sua interezza ad un pubblico più ampio.
Concerto classico in napoletano, è senza dubbio un evento imperdibile e restituisce alla canzone napoletana quell’ambiente musicale e vocale di rara bellezza e gusto.
Il concerto è arricchito da una piccola parte strumentale e da brevi interventi di lettura.
E torneremo a risemtire hit indimenticabili che sono a pieno titolo nella nostra memori personale e collettiva, quali Maruzzella, Che t'aggia di, Dicitencello vuie, Esta, Munasterio 'e Santa Chiara, Te voglio bene assai, Te vurria vasa, Guapparia, O surdato 'nnamurato, Dove sta zaza'
Il concerto è arricchito da una piccola parte strumentale e da brevi interventi di lettura.
E torneremo a risemtire hit indimenticabili che sono a pieno titolo nella nostra memori personale e collettiva, quali Maruzzella, Che t'aggia di, Dicitencello vuie, Esta, Munasterio 'e Santa Chiara, Te voglio bene assai, Te vurria vasa, Guapparia, O surdato 'nnamurato, Dove sta zaza'
Prima a Roma