Kay McCarthy - voce
Susanna Valloni - flauto, ottavino, recorder e tin whistle
Antonio Cordici - violino
Fabio De Portu - chitarra
Stefano Diotallevi - tastiere
Piero Ricciardi - bodrán e cnáma
Dice Kay della sua musica:
"Ho cominciato a cantare verso i tre anni. A quei tempi, in Irlanda, Radió Éireann trasmetteva ad orario.
Tra le due e le cinque del pomeriggio, taceva. Con il naso e la bocca schiacciati contro la grande finestra fredda e sgocciolante della cucina riproponevo piano, piano, facendole vibrare dolcemente nel vetro bagnato, le canzoni apprese la mattina dalla radio.
Cantavo, sotto voce e solo per me stessa, anche nei lunghi pomeriggi estivi quando uscire era impossibile a causa di quell’entità misteriosa che abitava al di là delle nuvole e che, inspiegabilmente e, letteralmente, faceva piovere sul bagnato. Cantavo anche quando avevo paura del bosco o del buio e, soprattutto, degli esseri fatati, come il Púca e la Bean-Sí, che li popolavano.
A sette anni cantai per la prima volta in pubblico. Il silenzio teso e rispettoso che scese sull’ uditorio del piccolo teatrino di provincia alle mie prime note mi fece capire che ammaliare con la voce, trasmettere emozioni con il canto era la mia strada. Una strada d’incanto."
Diventata icona del folk irlandese in Italia, Kay McCarthy vanta una carriera costellata di grandi successi: dai concerti nel mitico Folkstudio di Roma, al trionfale tour con The Chieftains.
Con le sue morbide ballate e le sue danze contagiose, è un concentrato di grinta irlandese ed esuberanza italiana che da molti anni divulga nel nostro paese la tradizione musicale dell'Isola Verde col suo stile unico ed inconfondibile.
L’intensa sensibilità musicale attinge al repertorio tradizionale della sua terra d'origine e lo arricchisce di suoi pezzi originali.
Dà vita così ad un’esperienza di grande spessore, considerata tra le più interessanti nell'attuale panorama della musica irlandese.
Dal 1978, con il primo disco “Róisín Dubh”, al 2008 con “Il meglio di Kay McCarthy”, si dipanano trent’anni di successiconcertistici e discografici come “Stormy Lullaby”, inciso per la RCA International, “Fadó, fadó”, “Níl Sé 'na Lá” con le oltre 80.000 copie vendute, solo per citarne alcuni.
Kay McCarthy torna a Villa Pamphilj a venticinque anni dalla sua performance nel Primo Festival di Musica Celtica, presentando una carrellata dei suoi più grandi successo